Il film Donald
Neilson, la iena di Londra è la fedele cronaca di uno dei casi
che sconvolsero l'opinione pubblica nell'Inghilterra perbenista degli
anni Settanta, riempendo per settimane le colonne dei tabloid.
Ripercorriamo per il pubblico italiano le vicende reali da cui prende
le mosse la narrazione cinematografica, anticipando che questo
resoconto contiene inevitabilmente dei possibili spoiler rispetto
allo svolgimento del film.
***
Donald Neilson fu negli
anni Settanta il criminale più ricercato del Regno Unito. Rapinatore
e pluriomicida, responsabile di circa 400 furti in quasi dieci anni
di attività, arrivò durante le sue rapine ad uccidere tre persone,
prima di pianificare il colpo che più di tutti lo fece balzare agli
onori della cronaca: il rapimento dell'ereditiera diciassettenne
Lesley Whittle.
Figura inafferrabile,
soprannominata “la Pantera Nera”, dalla descrizione che ne fece
la moglie di una delle sue vittime (“Vestito di nero e agile come
una pantera”), Neilson si sarebbe poi rivelato in realtà un comune
padre di famiglia. Nato a Bradford nel 1936, ebbe un'infanzia
travagliata, segnata dalla morte precoce della madre e dagli
sberleffi dei compagni di scuola, che lo indussero a cambiare il suo
cognome da Nappey (simile alla parola inglese nappy,
“pannolino”) in Neilson.
Si arruolò presto
nell'esercito e si integrò perfettamente nella vita militare. Chi lo
conobbe allora l'avrebbe poi descritto come un uomo basso di statura
ma atletico ed energico, appassionato di armi e combattimenti. Questa
sua passione lo accompagnò evidentemente negli anni, tanto che al
momento del suo arresto la polizia trovò nella sua casa un piccolo
arsenale fatto di pistole, fucili, maschere ed altri accessori
militari. Dopo il matrimonio, Neilson fu però persuaso dalla moglie
a lasciare l'esercito, e questa decisione contribuì probabilmente a
destabilizzarlo ulteriormente, visto che negli anni successivi si
rivelò incapace di adattarsi alla vita civile. Cambiò più volte
lavoro e in seguito al fallimento di un progetto imprenditoriale,
trovandosi in ristrettezze economiche, iniziò una serie di furti in
appartamento, con metodi che andò via via perfezionando e che lo
portarono a commettere centinaia di colpi senza mai essere preso.
La sua attività
criminale divenne sempre più feroce, arrivando nel giro di tre anni
a compiere rapine a mano armata in ben 18 uffici postali, con molte
vittime uccise o brutalmente malmenate. Commise i primi tre omicidi
nel 1974, durante alcuni tentativi di rapina, ma fu il caso Whittle
che fece di Neilson l'uomo più ricercato della Gran Bretagna. Lesley
Whittle era la figlia di un noto imprenditore dei trasporti, George
Whittle, che aveva lasciato tutta la sua fortuna alla moglie e ai due
figli. Nel corso di tre anni Neilson pianificò il rapimento nei
minimi dettagli, e la notte del 14 gennaio del 1975 entrò nella casa
di famiglia e trascinò via con sé la ragazza. Fece quindi pervenire
ai familiari una richiesta di riscatto di 50.000 sterline e rinchiuse
Lesley nei cunicoli di un pozzo di drenaggio. Le trattative con la
famiglia non andarono a buon fine a causa di equivoci e negligenze,
né la polizia riuscì a localizzare il nascondiglio, finché, nove
settimane dopo il rapimento, Lesley fu trovata impiccata ad una corda
nel fondo di un pozzo a Kidsgrove, nello Staffordshire.
Nel dicembre del 1975,
Nielson fu identificato e arrestato dopo aver reagito con violenza ad
un normale controllo di routine da parte di due agenti di polizia.
Processato, fu condannato a quattro ergastoli. Non uscì mai di
prigione, fino alla sua morte nel dicembre del 2011.
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Articolo d'epoca apparso su "La Stampa", 10 marzo 1975 |
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